Assisi: punto di partenza per vincere la partita dei prossimi Settant'anni
Il Csi è tornato ad Assisi per il XII Meeting associativo, un appuntamento speciale a poche settimane dall’inizio dei festeggiamenti per il Settantesimo anniversario dell’associazione, che si celebrerà nel 2014. È stato il direttore dell’area welfare Michele Marchetti ad aprire la due giorni sul palco della Domus Pacis davanti agli oltre 600 presenti nel capoluogo francescano, provenienti da 95 comitati di 19 regioni diverse. Un evento straordinario, arricchito dalla presenza di campioni ed esponenti di spicco del mondo dello sport.
“Il Csi – ha affermato Marchetti - ha rappresentato e continuerà a rappresentare quella parte di credenti che Papa Francesco definisce Chiesa in uscita, che prendono l’iniziativa e accompagnano, fruttificano e festeggiano”. È intervenuto anche il consulente ecclesiastico nazionale don Alessio Albertini: “Troppi cristiani – ha esordito il sacerdote lombardo - si comportano come salici piangenti. Hanno uno stile da Quaresima senza Pasqua, invece serve il sorriso, strumento fondamentale nella vita e nello sport. Il Csi compie settant’anni, ricordiamoci che non è rimanendo attaccati al passato che si può pensare di migliorare il nostro agire, ma avendo il coraggio di guardare avanti sorridendo”.
Spazio anche alle emozioni, con l’elezione del portabandiera per il Settantesimo: Giuseppe Iervasi, giovanissimo capitano della Etica Libera Don Milani, società del Csi Reggio Calabria che tra mille difficoltà sta ricercando lo spazio per potersi allenare sul proprio campo di gioco. Poi il ricordo di Nelson Mandela, seminatore di riconciliazione, comprensione e generosità. Infine uno spettacolo teatrale, memoria e tesoro della storia arancioblù. Un toccante amarcord tra immagini, suggestioni, letture e danze, in un sogno coreografico che annuncia i 70 anni, un anniversario che - a detta del presidente Achini – “Non vuole essere solo ricorrenza, non solo candeline da spegnere, ma una grande opportunità nel mondo sportivo ecclesiastico e civile per disporre di una rinnovata e travolgente forza educativa. Assisi come ogni anno ci indica la rotta da seguire in tutto ciò che facciamo. Ricordiamoci sempre che siamo chiamati a orientarci per orientare le vite dei ragazzi mettendo esclusivamente loro al centro”.
Giovanni Malagò: "Famiglia e oratorio colonne portanti. Il mio sogno? Le Olimpiadi in Italia" È stato quello con Giovanni Malagò l’incontro più atteso del Meeting di Assisi del Centro Sportivo Italiano. Il presidente del Coni ha esordito mostrando la tessera del Csi Roma e dichiarandosi “Felice di essere affiliato al mondo arancioblù”. Malagò ha raccontato la sua vita, costruita sulle fondamenta care al Csi: “La famiglia è tutto. Il resto è un corollario. Fuori dalle mura domestiche per me è stato fondamentale l’oratorio, luogo in cui sport e fede andavano di pari passo”. È in oratorio che Malagò ha presentato il suo programma prima dell’elezione. È sempre in oratorio che ha voluto portare la Messa di fine anno degli sportivi romani. Segnali importanti uniti a una visione dello sport proiettata al futuro: “Con una nuova generazione di impianti la cultura sportiva del Paese potrebbe cambiare. Abbiamo bisogno dello Stato, perché noi le leggi non possiamo farle. La madre di tutte le battaglie, comunque, resta la diffusione e il miglioramento della pratica sportiva nelle scuole. Anche qui con finanziamenti di privati e sponsor stiamo lavorando sulle infrastrutture. Il mio sogno? Portare le Olimpiadi estive in Italia”.
Clemente Russo: "Lo sport come medicina contro l'illegalità" Tra gli ospiti d’onore presenti ad Assisi c’è stato anche il campione del mondo dei pesi massimi Clemente Russo, protagonista di una testimonianza concreta e profonda. Il pugile di Marcianise ha definito lo sport come una via di affrancamento dalla malavita ed ha assestato alcuni colpi da ko all’illegalità. “Lo sport - ha affermato – aiuta i ragazzi a crescere in modo sano, nella legalità e nel rispetto della nostra terra. Spesso un’amicizia sbagliata può rovinarti la vita, meglio dedicarsi alla pratica sportiva in ambienti sani come l’oratorio, luogo che ti insegna il rispetto degli altri”. Nel nome dello sport bisogna dare tanto, ma Clemente Russo non dimentica ciò che ha ricevuto: “Ho imparato a combattere i disvalori, i non valori della vita. Sono a disposizione del Csi per promuovere una notte di sport a Scampia. Il mio augurio a questa associazione è di una lunga vita. Non fermatevi a 70 anni, ma arrivate a 7000”. Subito dopo spazio a don Mazzi: “Per arrivare a 7000 servono tre parole: identità, insieme e formazione. Stiamo con i ragazzi per scoprire chi siamo, ricordiamoci che per ottenere grandi risultati bisogna lavorare di gruppo e che l’ambito formativo è cruciale per il nostro futuro”.