Botticino's Angels
Due angeli custodi speciali in paradiso, un gruppo di amici nato in oratorio, cresciuto nel C. S. I. e ancora oggi profondamente unito. Questa in breve la storia del Botticino's Angels, una delle squadre più longeve del calcio ciessino.
Nel 2003 un gruppetto di ragazzi cresciuti all'oratorio di Botticino Sera mette insieme una squadra e decide di provare l'avventura del C. S. I.. Il passo delle partitelle settimanali di calcetto all'impegno di un campionato vero e proprio è importante, ma fa la differenza e pone le basi di ciò che diventerà il Botticino's Angels. In quel ristretto nucleo di ventenni affamati di calcio c'è anche Marco Seretti, da subito figura di riferimento angelina: oltre preside societario, è l'unico giocatore ancora oggi presente e attivo.
È lui che ci guida ripercorrendo negli anni la traiettoria degli Angels.
"Dopo la prima affiliazione all'uso Botticino nel 2003, nel 2005 decidemmo di cominciare a camminare con le nostre gambe, dando vita al Botticino's Angels. Erano appena passati dei nuovi decreti sulle Associazioni Sportive Dilettantistiche, noi potevamo avere i requisiti, quindi prendemmo la palla al balzo, scegliemmo l'azzurro e il bianco come colori sociali, creammo uno stemma e cercammo degli sponsor (la Vetreria Artigiana di Rezzato ci affianca tutt'oggi), mettendoci anche del nostro per iscriverci al campionato. La scelta del nome della squadra fu dettata da un fatto personale: nel periodo della fondazione vennero a mancare i miei due nonni, che si chiamavano Angela e Angelo, dedicati al loro ricordo quella piccola creatura appena nata, loro dall'alto l'hanno sempre difesa e protetta, sono sempre stati nostri angeli custodi. ".
" I soci di riferimento _continua Seretti_erano il presidente, il vice presidente e il segretario, cioè io, mio fratello e quella che era la mia morosa Laura Bertoli, oggi miamoglie. Con noi c'erano poi Alessandro Tognazzi, che occupava il ruolo di direttore tecnico. Tra i membri della prima ora anche Stefano Colosio
La primissima era formata da una una quindicina di giocatori:noi del "calcetto" più qualche amico con esperienza nel calcio a 11. In questi quindici anni c'è stato un ricambio generazionale, possibile attraverso il reclutamento di amici di amici, colleghi, o chi rispondeva ai nostri annunci sul sito, social e sulle utili bacheche messe a disposizione dal C. S. I. e calciobresciano. Da botticinesi doc che eravamo all'inizio, quegli "spuditu" della Sera opposti ai "maranu" della mattina, secondo la nostra tradizione popolare, ci siamo aperti anche ai paesi limitrofi. Non solo, per esigenze pratiche abbiamo dovuto abbandonare il campo dell'oratorio dove siamo cresciuti per andare a giocare proprio in quello di sabbia di Botticino Mattina. Di quella rosa originaria solo io gioco ancora. Lo faccio per me e per la squadra: nelle stagioni ho occupato praticamente tutti i ruoli, perfino il portiere (con scarso risultati), quando è servito".
Il segreto degli Angels sta proprio qui, nel senso di gruppo che nasce dai suoi fondatori e riverbera in tutti i componenti della squadra, attecchendo anche sugli ultimi arrivati, i più giovani.:"non cerchiamo giocatori forti per vincere i campionati, cerchiamo persone che abbiano la nostra stessa visione del calcio, quella in cui gioca chi sigioca impegna. Negli anni ci sono state altre figure che ci hanno aiutato molto a trasmettere quest'idea, da Eros Bulgari, con noi dall'inizio e fino a due stagioni fa ancora in campo, a Fabrizio Treccani, prima come giocatore e poi allenatore, col quale abbiamo ottenuto forse i nostri migliori risultati sportivi; a Deborah Tonolini, passata da capo ultras all'attuale ruolo di allenatrice:ci ha presi dopo una stagione disastrosa e ci sta facendo crescere. La nostra forza è nelle persone, con loro vogliamo portare avanti questa storia per tanti altri anni ".