L'attività sportiva e formativa del Centro Sportivo Italiano si è fermata.
L'attività sportiva e formativa del Centro Sportivo Italiano si è fermata. L'allerta coronavirus attivata nei giorni scorsi nel nord Italia a messo in pausa davvero tutto: allenamenti e campionati, incontri ed eventi. La situazione non cambierà fino al primo marzo, giorno in cui scadrà questa prima ordinanza, in seguito alla quale i vertici governativi e sportivi italiani decideranno il da farsi sulle prossime mosse da attuare per garantire la tutela della salute dei cittadini.
Lo scorso fine settimana è stato vissuto quasi interamente dalle società ciessine abitualmente impegnate su campi, palazzetti e all'aria aperta. Il grosso dell'attività si è svolta tra venerdì e sabato, eccezion fatta per le categorie giovanili interessate dalla pausa prevista per il Carnevale. Domenica mattina è arrivato lo stop, ufficializzato con il seguente comunicato: “La presidenza nazionale del Csi in via di massima urgenza ha disposto la sospensione immediata e fino a comunicazione contraria di tutte le manifestazioni e competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, ivi compresi anche gli allenamenti collettivi e i corsi di avviamento allo sport, nonché gli eventi didattici e formativi, organizzati dal Csi e dalle società sportive ad esso affiliate in tutto il territorio dell'Emilia Romagna, Piemonte e Friuli Venezia Giulia, oltre alle già citate Lombardia e Veneto, al fine di tutelare la salute generale e contenere in maniera efficace il rischio di contagio da Coronavirus Covid-19”.
Righe legate a doppio filo a quelle scritte dalla Diocesi di Brescia, che contemporaneamente chiudeva gli oratori, cuore pulsante dell'attività ciessina: “Si dispone la chiusura degli ambienti parrocchiali e oratoriani e la sospensione delle attività”.
E ora? “Fino all'1 marzo non cambierà una virgola – afferma il vicepresidente del Csi Brescia Emiliano Scalfi -, ci atterremo scrupolosamente all'ordinanza in attesa dei prossimi sviluppi. Ovviamente in queste ore stiamo lavorando a tutte le possibili soluzioni, perché sebbene queste misure precauzionali siano doverose è innegabile che abbiano stravolto i calendari di tutti gli sport e l'agenda del comitato”.
In ottica programmazione è ancora presto per fare previsioni: “Se lo stop non si dovesse dilungare ancora potremmo ipotizzare un turno infrasettimanale per recuperare le gare non disputate. Se invece salteranno ulteriori giornate potrebbero esserci degli slittamenti sulle date delle finali. La speranza è che non si arrivi a ostacolare le fasi regionali, ma al momento è impossibile fare previsioni. Per ora ci limitiamo ad affermare che stiamo operando con massima dedizione per garantire, quando sarà possibile, il ritorno immediato alla normalità, ovviamente in linea con le esigenze delle squadre”.
Nel frattempo tutto si è fermato: “Fa un certo effetto vedere i campi vuoti, non sentire i suoni della passione sportiva che animano la provincia quotidianamente tra allenamenti, partite e tornei. Una situazione strana, ma che forse può farci riflettere sull'importanza di ciò che facciamo e sulla fortuna che abbiamo nel poter vivere certe esperienze che spesso diamo per scontate”.
In attesa di tornare a vivere le emozioni dello sport il Csi fa un plauso alle sue società: “Ringraziamo i dirigenti per la collaborazione, che in situazioni come questa è basilare. Abbiamo notato disponibilità e senso di responsabilità. Un'associazione dimostra di essere all'avanguardia anche in situazioni come quella che stiamo vivendo in questi giorni”.