Intervista ad Alessandro Visini responsabile della formazione
Non saremo più quelli di prima. Un ritornello persistente, su più fronti, un mantra che sembra aver messo radici in un mondo del calcio che s'interroga sul suo futuro a 360 gradi.
Anche il settore della formazione degli allenatori riflette sul suo domani. Ne abbiamo parlato con Alessandro Visini, referente in questo ambito per il comitato provinciale del Csi.
“L'emergenza ha impattato pesantemente sull'attività sportiva, ma anche su quella formativa. Noi avevamo già dato il via al corso arbitri, mentre quello per allenatori di calcio e pallavolo non è potuto partire. Stiamo studiando forme alternative da proporre al territorio, perché se non è possibile proseguire con il format tradizionale è doveroso trovare altre soluzioni”.
In molti stanno puntando sui corsi online, che sembrano avere sempre più il favore del pubblico: “La formazione online è una soluzione valida per portare avanti la nostra progettualità in questo momento storico, ma ritengo che possa diventare primaria anche una volta usciti dall'emergenza sanitaria, poiché presenta una serie di vantaggi non indifferenti sia per chi organizza sia per i fruitori del servizio. Ha una sua logica, e la terremo certamente in considerazione”.
Potrebbero cambiare metodi e strumenti, dunque, non la filosofia che anima il Csi: “Riteniamo che lo sport debba affidarsi a tecnici preparati. Oltre alla formazione abilitante il Csi punterà sempre più su format trasversali che consentano un aggiornamento continuo per allenatori e dirigenti. Non si finisce mai di imparare”.
Come affermarsi in un mercato a dir poco saturo, in cui proposte ed eventi sono molteplici? Visini non ha dubbi: “Parola d'ordine qualità. In secondo luogo credo che si debba puntare su corsi sempre più specifici e concreti, al fine di dotare gli allenatori di conoscenze ma anche di competenze pratiche, spendibili subito sul campo. Ecco come la formazione può ancora fare la differenza”.