Inzino, 72 anni di sport: 'Contano le emozioni, non i trofei'
Cinque anni da presidente e un mandato in scadenza. In casa Inzino il presidente Turrini, alla guida del sodalizio valtrumplino da 5 anni, sta pensando al domani: "Non so se sarò ancora io a guidare la società. Ci sono un po' di aspetti da chiarire e devo avere la certezza di disporre di una squadra di lavoro per portare avanti le cose come si deve. Una cosa è certa: questi anni sono stati bellissimi e se ci sarà la possibilità andrò avanti".
Anni di impegno sociale e legami: "Anni vissuti intensamente, in cui sono nate amicizie con giocatori, genitori e volontari. Abbiamo una squadra Open e una Under nel calcio, poi una formazione di volley, ma siamo un solo grande gruppo".
L'Inzino, tra l'altro, vanta una tradizione di livello assoluto: "Qui in oratorio si fa sport da 72 anni. Due anni fa abbiamo celebrato il settantesimo con una mostra fotografica e il nostro torneo di calcio a 7, vitale per garatire sostegno economico alla società. Non potremo organizzarlo quest'estate, ma in qualche modo ce la faremo a proseguire l'attività".
Chi fa il dirigente in queste categorie, infatti, deve avere una buona dose di fantasia, oltre a grande tenacia: "Credo che al di là dei risultati ottenuti sul campo - prosegue Turrini - le soddisfazioni più grandi degli ultimi anni siano arrivate dall'aver gestito le cose con chiarezza, metodo, coinvolgendo la comunità. Le nostre sono strutture datate, abbiamo ancora il campo in terra, ma c'è una grande voglia di fare e di stare insieme che fa la differenza".
In campo ci vanno bambini, giovani e adulti. Dietro le quinte operano una quindicina di volontari: "Abbiamo coinvolto anche alcuni genitori. Spesso non è facile gestire il rapporto con loro, ma se nasce la giusta alchimia si possono fare cose bellissime".
Intanto a Inzino, come in ogni angolo della provincia, i campi sono ancora vuoti: "I ragazzi mi chiedono in continuazione di organizzare ritrovi, anche solo per un aperitivo, fare due tiri e trascorrere un po' di tempo insieme, ma credo che per quest'anno ci si debba rassegnare allo stop. L'arrivederci è per settembre o ottobre".
Guardando al futuro Turrini ha le idee chiare, indipendentemente dalla conferma o meno alla presidenza: "Credo che per ottenere grandi risultati, in ogni ambito, sia necessaria fiducia. Bisogna saperla dare e sapersela conquistare e mantenere. Io opero in parrocchia da laico, ma sento forte il senso di un'opera comune che dia risultati concreti nell'interesse di tutti. Puntiamo a questo, poi dal punto di vista sportivo tiferemo le nostre squadre consapevoli che i risultati che contano non sono quelli della classifica. Conta altro nella vita e chi milita nel Csi da anni come noi lo sa: sollevare una coppa è bellissimo, ma quando smetteremo di giocare ricorderemo soprattutto emozioni e relazioni, non tanto risultati e bacheche".
Un sogno, però, c'è: "Vedere i nostri ragazzi correre su un campo in erba sintetica. Dubito che sarà possibile per ovvie ragioni economiche. Nel frattempo continueremo comunque a farli divertire, a staccarli dal cellulare e magari a coinvolgere qualche bambino e qualche famiglia in più".