Master di Tennis, da incorniciare la prima volta del Csi

Una tavolozza di emozioni profondamente diverse tra loro, ma tutte significative e nitidamente percepibili ha trasformato il primo Master tennistico del Csi Brescia in un autentico capolavoro in cui è stato possibile percepire il significato dello sport secondo l'associazione arancioblù.

A Sassabanek il sorriso del padrone di casa Edoardo Pescetelli è sincero e carico di consapevolezza: “Fin dalla fondazione del Tennis Club Iseo abbiamo deciso di affiliarci al Csi ritenendo la sua concezione dello sport ideale per noi. Io, Angelo Buffoli e il presidente Luca Passini abbiamo insistito con Emidio Rossi perché attivasse una sinergia che uscisse dalle logiche federali, perché si garantissero dei percorsi agonistici accessibili a tutti. I risultati sono evidenti e il nostro circolo sarà sempre a disposizione. Il Master è stata una bella manifestazione. Peccato per l'assenza di pubblico, ma ci rifaremo l'anno prossimo. La passione per il tennis è più forte del caldo torrido con il quale hanno dovuto fare i conti gli atleti. Chi ama questo sport non può farne a meno, con il ghiaccio o con l'afa”.

A brillare sono anche gli occhi di Emidio Rossi, decano dei maestri bresciani: “Credo sia fantastico vedere in una sola giornata tutta la filiera del tennis, dai bambini ai primi approcci fino agli adulti che non smettono di coltivare la passione di una vita. Abbiamo assistito ad una progressione didattica e alla sintesi di un percorso all'insegna dell'educazione e della promozione di valori preziosi per la vita di ogni atleta, che vanno al di là dei traguardi raggiunti. Con il Csi cerchiamo la predisposizione al talento nei più piccoli, ma non ci dimentichiamo di garantire opportunità di gioia e crescita anche ai meno bravi. Vedere tennisti over 40 giocare con gioia e qualità mi ha emozionato. Io stesso, essendo il maestro più anziano della provincia, ritrovo ogni volta, sul campo, l'entusiasmo coltivato in gioventù, che rinnovo quotidianamente nella felicità di poter trasmettere ancora qualcosa. È un sentimento che ci unisce, anche se in modi diversi”.

Venendo ai verdetti del campo Paolo Cavalleri e Michele Pesci dell'Oratorio Borgo Poncarale hanno conquistato il primo posto nell'Open Maschile vincendo la sfida decisiva contro Rainone e Tognazzi.

Nell'Open femminile hanno esultato Emilia Buccheri e Simona Travagliati, che si sono imposte sulla coppia Savio – Bertaiola.

In ambito giovanile in molti sono entrati mano nella mano con i propri genitori e sono usciti stringendo un trofeo. Affermazioni per Pietro Vischioni (Under 8); Andrea Natali (Under 10); Filippo Rovati (Under 12 maschile); Maria Panigada (Under 12 femminile); Nicolas Cansella (Under 14 maschile); Chloe Chambers (Under 14 femminile), ma è stata una festa per tutti.

 

Nell'Open Femminile storie da raccontare

Una vittoria, una sorpresa e qualche lacrima di gioia. È stata una domenica speciale per Simona Travagliati ed Emilia Buccheri, nuove campionesse provinciali di tennis nell'Open Femminile. Le atlete dello Spalto San Marco, gruppo tennistico di Europa Sporting Club, si sono aggiudicate la finalissima di categoria e una menzione speciale per l'impegno profuso nei mesi scorsi nel loro lavoro agli Spedali Civili di Brescia, nei reparti di prima chirurgia e ginecologia. “È una vittoria inaspettata – hanno raccontato a margine delle premiazioni -, abbiamo ricominciato a giocare a tennis da poco tempo ed è il primo anno che ci alleniamo insieme. Non pensavamo di essere in grado di disputare competizioni, invece i maestri - ai quali dedichiamo il titolo - ci hanno fatto capire che potevamo provarci. Riuscire a rimettersi in gioco ed essere competitive è la soddisfazione più grande. Il tennis, inoltre, rappresenta una preziosa valvola di sfogo dopo quasi un anno e mezzo complicato in corsia: “Ne abbiamo viste e vissute tante. Lo sport ci ha aiutato a staccare la spina, a liberare la mente”. Per Travagliati anche un tuffo nel passato nell'abbraccio a Emidio Rossi: “È stato il mio primo maestro. Avevo 8 anni. Mi ha insegnato che tutti ci possono provare. Dice sempre che chi passa dalla scuola è suo allievo per sempre. Un pensiero stupendo. Ricevere il premio da lui è stata un'emozione indescrivibile”.

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