Invasione di podisti in Maddalena. Vertical, che successo!
È bastato uno sguardo per accendere un’idea. Lì dove il versante del monte pare avere una crepa, nel solco dell’antico binario della funivia cittadina, si può disegnare un tracciato percorribile a piedi e di corsa.
Grazie allo sforzo congiunto di Ginnastica Dinamica Militare Italiana e Csi Brescia, da quello sguardo ispirato è nata la Vertical Trail Funivia della Maddalena, gara di 4,5 chilometri con 700 metri di dislivello positivo corsa domenica a Brescia.
Vertical non bastava per rendere l’idea, tant’è che si è dovuto aggiungere un altro appellativo, Spacca Gambe. Un po’ promessa di sofferenza e un po’ richiamo a Spaccanapoli: lo scorcio che si intravede da viale Bornata alzando la testa, quella crepa nel monte, assomiglia parecchio alla linea diritta che taglia a metà la città partenopea, da Forcella ai Quartieri Spagnoli, un passaggio definito e perfetto che affetta in due la metropoli, avendo come punto focale un altro monte, il San Martino, dominato da Castel Sant’Elmo.
La manifestazione di domenica non ha diviso, bensì unito tantissimi podisti, i 117 della agonistica coi ben 372 della prova dedicata alla Gdmi. Una soddisfazione per Elena Paderno e tutta l’organizzazione: «Dal Csi un aiuto fondamentale, spero sia la prima di tante edizioni. Il tempo non ha aiutato, ma noi il sole ce l’abbiamo dentro!».
Nonostante corde e tronchi d’albero ai quali sostenersi, alcuni runner si sono muniti di bastoncini per darsi ulteriore supporto. È il caso del vincitore assoluto della Vertical, il roncadellese Diego Angella, primo in 33’49”: «Già quando mi avevano chiamato per provare il percorso mi era piaciuto, posso ribadire quell’impressione. Non pensavo di riuscire a piazzarmi così bene perché ieri (sabato, ndr) ho corso a Parma una gara di 60 km con 4.000 m di dislivello positivo… invece a metà gara ho capito che le gambe giravano ancora e mi sono sciolto. A inizio del sentiero ero quarto, poi ho recuperato e sono andato via senza più guardarmi indietro. I bastoncini? Stamattina (domenica mattina, ndr) non mi reggevo in piedi! Senza avrei fatto molta fatica a completare la gara».
Dietro Angella si piazza l’esperto Marco Saia (34’41”): «Una performance inaspettata, dato che sono quattro anni che sono fermo, scelta che dovetti prendere a causa dei miei problemi fisici». Evidentemente le gambe si ricordavano bene quello che erano state un tempo. Sul terzo gradino del podio sale il sardo volante Nicola Porcu (35’00”).
Al femminile si riconoscono tanti volti della corsa su strada e del triathlon. Tra questi, tre sono protagonisti della lotta al vertice, che premia Elisa Battistoni (38’56”) su Angela Serena (41’37”) e Daniela Saiani (44’17”). Per la Battistoni era solo la seconda esperienza nella specialità: «Mi sono divertita un sacco, il tracciato era impeccabile. Sono nuova di queste gare, le sto un po’ improvvisando, ma il passaggio è stato un obbligato da ragioni fisiche: da nuotatrice ho caviglie instabili per le discese, in più il mio mal di schiena lo sento meno a correre in salita. Ora posso solo migliorare!».
Terminata la Vertical, c’è spazio per applaudire i numerosi atleti in divisa militare. Le migliori performance al traguardo sono quelle di Francesca Sommacale (50’09”) tra le donne e di Denis Lonati (43’23”) tra gli uomini.