Tacchinardi s'impone alla Verola Bike, ultima tappa di mtb

La lunga stagione su due ruote ciessine iniziata il 5 aprile sulle strade di Mairano ha toccato domenica mattina la sua ultima tappa, battendo terra e sassi dello sterrato di Verolanuova. La 7ª Verola Bike, organizzata dai volontari dell’Avis Pedale Verolese, ha rappresentato l’ultima fatica del 2021 per tanti degli oltre 70 specialisti di mountain bike presenti.
Sulla strada che dal paese bassaiolo corre verso il Parco delle Vincellate, poco oltre il crossodromo, si apre tra i campi il veloce circuito di 7 chilometri, ritoccato ed allungato per l’occasione per ovviare ai passaggi di proprietà che spesso caratterizzano queste zone. Lo spettacolo non ne ha risentito e, complice una mattinata soleggiata ma fresca, atleti e spettatori si sono trovati nelle condizioni ideali per partecipare ad un evento appassionante.
A far montare l’adrenalina ci hanno pensato i top biker presenti in gara, impegnati a domare una manifestazione pensata secondo inedita formula: per semplificare il conteggio dei giri, l’organizzazione ha impostato la sfida non sullo spazio ma sul tempo. I concorrenti dovevano infatti pedalare per un’ora, aggiungendo poi, al compiuto passaggio del capofila, un’ultima tornata. Modalità differente di corsa, che ha lasciato immutata la sostanza di una prova mtb, solitamente tarata sull’ora e un quarto (per i più veloci) per 35 km complessivi: con clamorosa precisione, dopo 4 giri più uno, il vincitore ha fermato il crono sull’1h15’34”1.
Il nuovo padrone della Verola Bike risponde al nome del cremasco Gabriele Tacchinardi (Bike&Run): «Ho attaccato all’ultimo boschetto, ci siamo allungati, negli ultimi metri ne avevo di più. Il tracciato mi piace, ho sempre gareggiato qui, il terreno era asciutto, tranne in un singolo punto, un tratto d’erba umido che mi ha coperto gli occhiali di fango». A soli 6 decimi di distanza transita Simone Arici (Bike Factory Team), gavardese di Soprazzocco: «Ce la siamo giocata in 4, l’ultimo chilometro l’abbiamo sparato a tutta. Ho perso la volata per un disguido tecnico: alla curva posta a 50 metri dal traguardo ero davanti, ma uno sganciamento di pedalina mi ha fatto perdere alcune pedalate, risultate determinanti. Va bene lo stesso, mi sono divertito; io preferisco le salite, ma forse queste gare sono addirittura più dure. La mia stagione finisce qui, sono soddisfatto».
Non lo può essere del tutto Andrea Dennunzio (Five Team), che aveva allungato di un’altra uscita il suo programma di impegni, galvanizzato dal successo della domenica precedente colto all’Xc Roccabike di Roccafranca. È lui a sentire per primo la campana dell’ultimo giro, salvo poi rimanere sulle gambe sullo strappo repentino di Tacchinardi e Arici, per chiudere comunque con un ottimo terzo posto. Quarto Enzo Gnani (Gnani Bike Team), bravo a riprendere i fuggitivi ai -4 km, ma privo della brillantezza per rispondere agli ultimi attacchi. 7° nella generale ma primo Junior è Francesco Lanzi (Cicli Francesconi); menzione speciale per Federica Lazzaroni (Caffaro Team), unica donna in gara, autrice di una buonissima prestazione.
I titoli di coda spettano a Matteo Paolo Cervati, responsabile dell’Avis Pedale Verolese: «Chiusa questa stagione stiamo già pensando alla prossima. Torneremo a proporre la Verola Bike in febbraio e con gli altri organizzatori provinciali ci incontreremo a breve per ripristinare nel 2022 il Circuito Terre Bresciane Xc».
 
 

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