Lavoriamo per la pace accogliendo i bambini fuggiti
Nei momenti più gravi della storia, gli italiani sanno trovare la necessaria coesione per agire compatti. Ne abbiamo avuto alcuni drammatici esempi con la spaventosa pandemia che ci ha oppressi per più di due anni e ne abbiamo altra concreta dimostrazione in questi giorni, per certi aspetti, ancor più terribili perché quanto sta avvenendo non è dovuto al destino avverso ma è una decisione di qualcuno contro qualcun altro. Non pensavo, sinceramente, che alla fine del tunnel del Covid, ci saremmo trovati a vivere le conseguenze di una guerra, oltretutto nel contesto europeo. Una guerra con tutte le sue cause e le sue conseguenze, nell’incapacità del mondo di fermarla e nella impossibilità, per ora, di vedere gli spiragli di pacificazione.
A farne le spese nel modo più crudele sono donne e bambini, mentre giovani e adulti si combattono sui diversi fronti, armi in pugno. Da alcuni giorni in Italia stanno arrivando donne, anziani, bambini, in fuga dalle loro case bombardate, in fuga da paesi e città devastati dalla violenza dei combattimenti.
Con una spontaneità che ci fa onore, anche le società sportive del Centro Sportivo Italiano si stanno attivando in tutti i modi possibili per accogliere, curare, dare conforto. Nessuno può restituire quello che è stato distrutto, ma tutti possiamo fare qualcosa per alleviare queste terribili sofferenze.
L’altro ieri, 8 marzo, Giornata internazionale della Donna, con il pensiero alle donne in fuga avendo in braccio i loro figli, ho firmato una lettera diretta alle nostre società sportive, alla luce delle notizie che mi giungono di un diffuso atteggiamento di accoglienza e aiuto. So che ogni società, ogni comitato, ogni realtà locale ha studiato i modi per fare qualcosa di concreto. Sono felice e orgoglioso di questa nostra Associazione, dei nostri dirigenti e ho pensato fosse giusto dare anche, come Presidenza nazionale, un segno di condivisione. Sappiamo che bambine e bambini, in particolare, solo attraverso il gioco e lo sport possono vivere qualche attimo di serenità, con il pensiero lontano dai lutti e dalle devastazioni di cui sono vittime. Hoperciò comunicato la decisione della Presidenza Nazionale di rendere gratuita l’iscrizione al CSI, con tutti i servizi connessi, alle bambine e ai bambini ucraini, in fuga dalle loro case.
Nella follia di questi giorni, lavoriamo per la pace con la nostra solidarietà verso chi fugge da bombe e colpi di fucile e di mortaio. Non è molto ma è qualcosa. Poi sono certo che ogni Società sportiva affiliata saprà trovare altri mille modi per raccogliere fondi e sostenere iniziative in atto sul proprio territorio. Così il presidente Vittorio Bosio.
A tal proposito nell’area riservata del tesseramento online è già attiva la funzionalità che consente alle società sportive CSI di tesserare gratuitamente i minori profughi ucraini per coinvolgerli in attività ricreative e sportive. Un piccolo ma grande gesto per aiutare i più colpiti da questa insensata e tragica guerra.