Giuseppe Bertelli: Dopo aver arbitrato una partita torno a casa contento
Giuseppe Bertelli è uno degli arbitri del Csi di Brescia che da quindici anni dirige partite di calcio sui campi della provincia. La sua è una storia che è iniziata quasi per caso: "Ho sempre giocato a calcio fino a oltre i 40 anni. Poi, andando all'oratorio di Montirone, l'allenatore di una squadra dei bambini, che tra l'altro era arbitro del Csi, mi disse di arbitrare la loro partita. Successivamente, un giorno, mi propose di fare un corso per arbitrare e, da allora, sto ancora arbitrando".
Un percorso pluridecennale, condotto con grande professionalità: "Arbitro dal dicembre del 2007. Feci subito una partita di Allievi, poi iniziai ad arbitrare il campionato a undici. Le prime volte sono venuti degli osservatori a vedermi e mi han detto che me la cavavo. Probabilmente mi ha aiutato molto il fatto di aver giocato a calcio: certe situazioni le ho sempre percepite prima". Proprio durante la carriera da calciatore, trascorsa soprattutto in Prima e Seconda categoria, Giuseppe Bertelli è sempre stato un esempio: "Quando giocavo non sono mai stato espulso, avevo grande rispetto per i direttori di gara".
Torniamo ora alla sua carriera da arbitro. Che ricordi ha della prima partita? "Ero a Poncarale. Prima di andare sentivo molto la partita, dal momento in cui ho fatto l'appello e sono entrato in campo tutto è sparito. Non ho avuto nessun timore durante il match. Tra l'altro c'era un osservatore che, a fine partita, mi ha fatto i complimenti anche per come mi sono relazionato con i calciatori".
Dall'esordio fino ad oggi sono veramente tante le partite dirette da Bertelli che nei campi di provincia è molto stimato: "Non ho mai ricevuto contestazioni da parte dei tifosi e non sono mai stato chiamato dalla disciplinare. Quando vado sul campo spesso i dirigenti mi dicono 'finalmente un arbitro che è capace'".
Quindi, perché fare l'arbitro? "Oltre al fatto di tenersi in forma a livello fisico hai contatto con tanta gente. Mi trovo molto bene anche con i ragazzi che spesso mi chiedono spiegazioni sulla mia felicità mentre faccio questo mestiere. A volte mi sembra di tornare giovane come lo sono loro e quando torno a casa dopo una partita mi sento contento e soddisfatto. Inoltre, da quando ho iniziato a fare l'arbitro, ho notato di essere maturato su certe situazioni".