Pasquali rompe la maledizione di Carpenedolo: sua la Energy Marathon
I piccoli allievi dell'Audax a sfilare in apertura, la battaglia su sterrato lunga 43 chilometri abbondanti corsi d'un fiato senza mai ripassare dal via se non all'arrivo, la gioia ritrovata dello stare insieme per la pastasciuttata di mezzogiorno condivisa tra i circa 300 atleti e tutto lo staff e i volontari dell'organizzazione. La settima edizione della Energy Marathon di Carpenedolo, disputata domenica 5 marzo, ha esaltato il programma stagionale di mountain bike Csi, partito a febbraio e già nel pieno della sua proposta.
L’edizione 2023 della corsa carpenedolese ripropone tematiche care a quelle degli anni precedenti, mixandole con i duelli ormai tradizionali del ciclismo fuoristrada provinciale. Ecco quindi che, oltre ai soliti noti Fabio Pasquali (Cedas Iveco) e Luca Bonaiti (Five Team) – vincitori in alternanza delle prime due uscite del circuito Terre Bresciane Xc – si attende con grande pathos il ritorno del campione in carica Tomas Colbrelli, fratello dell’ex professionista Sonny, che nel 2022 sorprese tutti trionfando con classe e tenacia. La presenza di un terzo incomodo di questo spessore dava garanzie di spettacolo già alla vigilia. Il suo repentino forfait non scalfisce comunque un evento di valore sociale e tecnico.
Dopo una settimana di influenza e febbre alta, nonostante le premure di mamma Fiore («Non andare, non rischiare! Vuoi andare lo stesso? Allora io per la prima volta non vengo!»), il cocciuto Tomas si presenta al via della gara, ancora in precarie condizioni. La sua partecipazione dura il tempo del giro di lancio: troppo fiacco, battiti troppo alti, non ha senso continuare. Il pensiero di quanto occorso al fratello, vittima di un arresto cardiaco dopo aver chiuso in volata stremato una prova del World Tour, non può non essere balenato nei pensieri del più giovane dei Colbrelli. Il campo si libera di un sicuro protagonista, ma col macinare dei chilometri ne troverà un altro di eguale caratura.
Si tratta di Claudio Rizzotto (Team Rcr), che fin dalle prime battute dimostra di avere grande gamba. Battezza la ruota di Pasquali e vi si incolla. Il gruppetto dei migliori rimane in fila indiana per la prima parte del percorso, poi è proprio il biker più esperto, Pasquali, a scagliare l’attacco. «Al Ponte di Visano sono partito e da lì in poi ho interpretato la gara come fosse una cronometro», dirà all’arrivo. La carovana se lo aspetta, sui tracciati piatti il tesserato Csi ha da sempre una marcia in più; eppure non si può far nulla se non guardarlo allontanarsi.
Destino di tutti, anche dell’eterno rivale Bonaiti, forse sorpreso dal cambio di marcia. Di tutti tranne che di Rizzotto, che sostiene l’accelerazione e trasforma l’assolo in un duetto. I due Master 4 si involano verso il finale pregustando un doppio successo: assoluto e di categoria. Radiocorsa li dà appaiati anche in vista del traguardo, ma il pubblico presente non vedrà alcuna volata, non per il primo posto: Pasquali ne ha di più, stacca il compagno di fuga con un forcing nell’ultimo chilometro e chiude con 20 secondi netti di vantaggio. Rizzotto chiude la sua prova con un sorriso. Poco meno di un minuto dopo, ecco la volata a sei degli inseguitori: la spunta con buon margine Bonaiti, bravo a prendersi almeno il podio.
Dei primi tre, mancava solo Pasquali nell’albo d’oro della corsa. Il suo successo spezza una maledizione: «Avevo un conto aperto, soprattutto dopo quell’anno in cui ruppi la catena. Finalmente il conto è chiuso». La chiosa sulla giornata è di Francesco Ostini, per tutti Franz, responsabile dell’Audax: «È sempre molto laborioso preparare questa gara, i lavori in corso in paese ci hanno costretto a variare il percorso. Per portarla a casa abbiamo aperto collaborazioni con le associazioni locali, che ci hanno fornito i volontari. Fondamentali anche l’Amministrazione comunale e la Provincia di Brescia. E poi il Csi: oltre a mandarci i giudici, ci risolvono sempre tanti problemi».
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In allegato le classifiche della gara.