Scalfi: "È un Csi no stop. Il comitato cresce, trainato dal calcio. In futuro più corsi e sinergie"
Nemmeno il tempo di chiudere il sipario su una stagione a dir poco intensa che è già ora di guardare al futuro. “Ormai lavoriamo a ciclo continuo - sentenzia il presidente provinciale Emiliano Scalfi -. Ci piace così, perché è la passione ad animare il nostro operato”. Una passione che si traduce in operatività organizzata e risultati misurabili, che fanno gioire la dirigenza del comitato territoriale. “I dati sono positivi. Ci dicono a chiare lettere che le società sportive hanno apprezzato la nostra proposta e che ci considerano una garanzia”.
Quota 55mila tesserati superata, oltre 500 società affiliate e una miriade di squadre: 600 nel calcio, 150 nel volley, 25 nel basket. “Senza dimenticare tennis e biliardino, oltre alle numerose discipline individuali” sottolinea Scalfi, che ricorda l’importanza di “allinearsi con le nuove norme imposte dalla riforma dello sport. Confidiamo che tutte le Asd si mettano in regola aderendo al Ras, il registro che consente di ottenere agevolazioni e di essere in linea con tutti i cavilli di questa nuova legge”.
Tornando all’attività sportiva le idee sono chiarissime: “Nel calcio confermeremo il format pensato su Serie A e Serie B, con promozioni e retrocessioni. È piaciuto molto, cambiare non avrebbe senso. Ovviamente in sede di composizione di gironi e calendari daremo sempre un’occhio alle distanze per non complicare la vita alle squadre in ottica trasferte. Nel volley, invece, rivedremo un po’ le formule e ci sarà il ritorno di maschile e misto. Il biliardino funziona a dovere e la commissione vuole agire nel segno della continuità. Nel tennis attendiamo il Master di settembre e constatiamo una crescita continua”.
Anche a livello agonistico le squadre bresciane dimostrano sempre più le loro qualità: “La competitività dei campionati è sempre più alta. Nella pallavolo le formazioni nostrane hanno ottenuto risultati importanti a livello regionale. Nel calcio è più complicato, perché quello provinciale è un campionato davvero logorante e spesso si arriva all’appuntamento lombardo un po’ scarichi”.
Capitolo da non dimenticare quello relativo ai corsi per allenatori e dirigenti. “L’area formativa è fondamentale e sta ottenendo riscontri considerevoli. Nel piano di attività presenteremo la programmazione dei prossimi sei mesi, durante i quali non mancheranno momenti di crescita per società e singoli individui. Si va in direzione dell’obbligatorietà della qualifica per gli allenatori di calcio e pallavolo. È un passo da compiere, ad oggi siamo l’unico comitato lombardo che non prevede questa condizione. A medio lungo termine vogliamo avere solo tecnici qualificati e svilupperemo aggiornamenti specifici per le categorie giovanili, con un occhio alla parte tecnica e l’altro all’educazione”.
Una missione che continua ad avere il suo cuore pulsante negli oratori. “Lì prende forma la nostra visione ideale di sport. Mi auguro di poter affinare sempre più il connubio con Diocesi e Centro Oratori, perché è fondamentale collaborare nell’interesse di tutti. Idem con le amministrazioni comunali. Dobbiamo posizionarci tutti in prima linea nel nome dello sport di base, collaborando con costanza. Le statistiche dicono che l’abbandono sportivo tra i 15 e i 19 anni ha percentuali elevatissime. Non possiamo far finta di niente, occorre intercettare i bisogni dei giovani e adattare a loro le nostre proposte, coinvolgendoli anche in percorsi di volontariato".